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Comete
Bimestrale on line
Reg. Tribunale di Vicenza n. 1165 del 18 dicembre 2007
Editor e direttore responsabile Bianca Nardon
Redazione STEP Srl Contrà Porti, 3 Vicenza


Anno IV n. 10 Febbraio 2010

Incontro con Angelo Branduardi

www.angelobranduardi.it

Per gli uomini vede un destino di autoestinzione o un passaggio "tempestoso" verso l'evoluzione? Mi ricollego anche alla canzone "La tempesta". Ci avviciniamo allo scadere di una scommessa fondamentale o non più che in altri momenti della storia?
Credo che quello che stiamo vivendo sia solo un passaggio. Nell'arco di miliardi di anni di storia della Terra ci sono stati mutamenti a centinaia e a migliaia. I mutamenti in questa fase sono dovuti in parte all'intervento dell'uomo, ma non solo a questo. E' in atto anche un processo evolutivo proprio della Terra. Il pianeta non è eterno e l'uomo non sarà eterno. E' finito come uomo singolo e finirà in quanto umanità. Per sessanta milioni di anni hanno regnato i dinosauri che poi si sono estinti e probabilmente qualcosa accadrà anche a noi prima o poi, sperando poi piuttosto che prima. Il problema dell'equilibrio dell'uomo con il pianeta va affrontato ora perchè poi sarà troppo tardi, ma la parte di processo di evoluzione del pianeta che non ha a che fare con l'uomo è inarrestabile. Possiamo cercare di ricostituire un'armonia di tipo francescano fra il Creatore e il creato, ma il creato si sviluppa anche in modo indipendente. Tutti i diversi momenti della storia sono e sono stati decisivi.

Lei afferma che Francesco è stato un "contestatore ubbidiente". Ma una delle sue caratteristiche fondamentali è stata comunque la radicalità. E' possibile pensare a come esprimerebbe oggi questo suo essere radicale di fronte ai problemi globali o chi potrebbe avvicinarsi al suo modello?
Francesco è stato un innovatore, ma ubbidiente. Fu tacciato di eresia sulla pubblica piazza quando presentò la sua Regola, ma non si è mai voluto separare dalla Chiesa. Inoltre era un grande mediatore e anche un uomo pratico, non solo un uomo spirituale. Pochi sanno dello storico incontro di Francesco e il Sultano a Damietta, sul delta del Nilo, durante la quinta crociata, in cui i due diventarono amici. Il sultano gli regalò uno strumento musicale che sia chiama olifante, un corno di ebano e argento, che si trova al museo di Assisi. E' un oggetto che Francesco ha sempre tenuto con sé. Oggi è impossibile immaginare ottocento anni di storia di differenza. E' stato geniale all'epoca e un caso unico nella storia. E' stato un uomo moderno, ma oggi non esiste nessuno paragonabile a lui. Oggi la radicalità si è persa, ci sono molte più mediazioni e questo fa parte del nostro tempo.

Che rapporto c'è tra la musica e il "verbo" della Genesi?
In quasi tutte le cosmogonie dei popoli primitivi si dice "In principio era il verbo", quindi "era il suono". Il suono viene considerato divino. Ragione per cui alla conferenza a cui ho avuto l'onore di partecipare con altri 260 artisti da tutto il mondo in Vaticano, Papa Ratzinger ha detto "Voi vivete della fiamma della divinità". E senza peccare di autoelogio, devo dire che sono d'accordo.

Ma quasi sempre il "verbo" o "logos" viene tradotto in "parola".
Le traduzioni sono fondamentali. Nella traduzione dall'aramaico la parola verbo è "suono" non "parola". Su questo punto il Vangelo di Giovanni si accorda alle cosmogonie di altri popoli e altre religioni.

Esiste una sede naturale della musica?
Mi viene da dire che è nell'aria, ma non lo so definire con certezza. Risiede anche in noi, ma non in tutti allo stesso modo. C'è una fonte musicale comune che viene distribuita in certi modi, perché il talento si paga, e di cui tutti possono fruire. Non si sa esattamente da dove venga. La sua provenienza è misteriosa e deve restare tale.

"Futuro antico", il titolo di una serie di sue produzioni musicali, significa procedere in avanti utilizzando strumenti del passato?
La dicitura "Futuro antico" nasce dalla crisi della musica occidentale. Ci sono stati tanti tentativi di uscire dall'impasse. Uno di questi tentativi è stato quello di andare a cercare se si stava meglio quando si stava peggio. Cercare la musica antica, quando la crisi della musica non esisteva, significa secondo me fare un passo indietro per farne due in avanti. Questo spiega il paradosso di "Futuro antico".

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